Up, l'Unione Petrolifera ha presentato
questa settimana lo studio realizzato da Nomisma Energia :La rete
carburanti nel 2009: il confronto con lEuropa sullo stato della
rete di distribuzione in Italia. Diversi gli spunti di analisi
presentati che provano a spiegare il differenziale con l'Europa e
quali interventi sarebbero necessari per migliorare la
rete distributiva.
Il primo elemento interessante,
presentato nell'indagine, riguarda il diverso andamento del numero
dei punti vendita in Italia ed in Europa. Il processo di
ristrutturazione della rete vede il numero di distributori diminuire
in Europa, mentre in Italia dal 2006 si è assistito all'aumento dei
punti vendita. Questo che rappresenta l'unico caso in Europa, è il
segno delle difficoltà di chiudere i numerosi impianti poco
efficienti e dell'aumentare degli impianti indipendenti. Nel periodo
2001-2009 si è assistito ad un aumento delle cosiddette pompe
bianche del 63% a fronte di una diminuzione del 7% dei punti vendita
con marchio. Secondo l'indagine i dati del Ministero dello Sviluppo
Economico sarebbero ancora più positivi rispetto all'indagine
Nomisma per quanto riguarda lo sviluppo dei distributori indipendenti
(3000 impianti totali). A questo indirizzo puoi trovare l'elenco
dei distributori indipendenti presenti sul territorio italiano.
Nonostante la differenza dei dati, quello che emerge, secondo i
petrolieri, è l'assenza di barriere all'entrata del mercato.
Un secondo problema riguarda l'erogato
medio dei punti vendita italiani rispetto a quelli Europei e la bassa
incidenza delle vendite dei prodotti non oli. I distributori italiani vendono
mediamente il 37% in meno della media europea, 1,5 milioni di litri
contro i 2,49 milioni venduti in Europa. Differenziale che negli
ultimi tre anni è in aumento, anche per l'aumento dei punti vendita
nel nostro Paese a fonte di una diminuzione delle vendite. In più
l'incidenza di vendita dei prodotti non petroliferi è molto bassa.
Nei punti vendita Italiani è pari al 3% mentre la media europea si
attesta al 30%. Questo consentirebbe, secondo l'indagine, ai
distributori dei Paesi Stranieri di avere margini più contenuti sul
prezzo finale pagato dai consumatori.
Nello studio viene minimizzata
l'importanza data dall'opinione pubblica e consumatori al cosiddetto
Stacco Italia, ovvero la differenza tra il prezzo medio dei
carburanti nel nostro Paese e quello praticato negli altri Paesi
europei. Lo stacco medio nel periodo 2005-2009 è stato di 3,5
centesimi al litro, mentre nei primi mesi del 2010 è stato 3,4 cent
al litro. Questa differenza viene messa in relazione sostanzialmente
con la scarsa diffusione dei self service, con la bassa flessibilità
commerciale dei punti vendita italiani (orari troppo rigidi), con
lassenza delle vendite di prodotti diversi dai carburanti, con la
maggiore numerosità della rete a col forte peso degli ipermercati in
paesi ad esempio come la Francia. Un'altra caratteristica che incide
su questo differenziale è secondo l'indagine, i maggiori costi della
burocrazia in Italia rispetto agli altri paesi europei. Lo studio
tende anche a smentire l'opinione che il prezzo della benzina e dei
carburanti in genere sia aumentato troppo rispetto all'indice di
aumento dei prezzi (inflazione). Secondo i dati presentati, infatti,
a fronte di un aumento medio del 19% dell'indice generale dei prezzi
al consumo dal 2001, la benzina e gli altri carburanti sono cresciuti
sostanzialmente in linea con questo dato (+18% e +17%). Lo Studio
afferma anche che il peso dei carburanti nella spesa annua delle
famiglie , stimata in 30mila euro, è pari al 5,4%,(dati 2008) mentre
le spese per le bollette di energia elettrica e gas, anch'esse
collegate al prezzo del petrolio sono state rispettivamente pari
all'1,6% e al 3,5%. L'indagine tende a smentire anche il fatto che le
Pompe Bianche siano effettivamente più conveniente dei distributori
classici, in quanto sostanziali diminuzioni del prezzo alla pompa
sono possibili, secondo i petrolieri solo con un aumento del venduto
in termini di litri.
COLLEGAMENTI SPONSORIZZATI
L'Indagine analizza successivamente lo stato della rete di distribuzione italiana, definito come strategico perché vende energia a circa 50 milioni di veicoli, dato che circa il 95% dei consumi energetici nel settore trasporti è soddisfatto da prodotti petroliferi che per oltre il 75% viene erogato dai distributori.
Lo studio si conclude con l'analisi delle caratteristiche della mobilità in Italia, dove risulta una forte penetrazione di ciclomotori e motocicli (una moto ogni 5,8 abitanti ed ogni 3,4 auto) ed auto di piccola cilindrata (la media è di 1.547 cc) che impongono rifornimenti frequenti.
Oltre alle analisi molto critiche del settore distributivo e del Paese Italia non vengono fornite indicazioni sostanziali per riuscire a migliorare il differenziale con l'Europa, quantomeno nella nota diffusa su internet. Anzi l'intervento drastico nella riduzione dei punti vendita, porterebbe a riduzioni di prezzo che verrebbero e compensate dai maggiori costi dovuti alle percorrenze necessarie per effettuare i rifornimenti.
In questa indagine abbiamo rilevato un tendenza di fondo ad attribuire a tutto il sistema le colpe degli elevati costi dei carburanti nel nostro Paese, quasi che le compagnie petrolifere fossero esterne al problema e non avessero contribuito minimamente a creare la situazione attuale.
[Via: Unione Petrolifera pdf![]() |
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RISORSE
In passato abbiamo parlato di alcuni servizi online che
offrono la possibilità di conoscere i prezzi più convenienti praticati
dai gestori, sulla base delle segnalazioni tra gli utenti.

Per conoscere quali sono le tre componenti che vanno a formare il prezzo della benzina

- Ecodriving: le 10 regole per una guida ecocompatibile
- Autostrade per l'italia: con prezzo
amico 6 centesimi al litro di sconto sui carburanti
- Autostrade per l'italia premia il
carpooling con uno sconto del 60% sul prezzo del pedaggio
- Riparazioni
auto: con il nuovo
regolamento europeo meno care del 25%
- Autostrade per litalia e pirelli
lanciano una campagna di controllo gratuito degli pneumatici
CREDIT
Si ringrazia l'utente rogimmi
di flickr per l'immagine
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