A riferirlo è la "Relazione sull'attività svolta dall'Arbitro Bancario Finanziario

Il Bilancio, recita la relazione, è da considerarsi positivo, in quanto: Il numero complessivo dei ricorsi presentati pone in luce come l'istituzione dell'ABF abbia corrisposto a un bisogno effettivo della clientela. Nello specifico al 31 dicembre 2010 sono stati presentati complessivamente 3.409 ricorsi e risultano adottate 1.788 decisioni, che nel 61% dei casi sono state favorevoli alla clientela. Una clientela fatta soprattutto di persone fisiche che hanno presentato il 75,8% dei ricorsi, mentre risulta minore la propensione delle imprese a ricorrere al sistema ABF, forse anche perchè le controversie sottoponibili a questo organismo hanno un limite massimo per quanto riguarda le richieste monetarie di 100 mila euro. A livello territoriale i ricorsi maggiori sono risultati provenire dal Centro con un rapporto di 93,5 unità per milione di abitanti residenti, contro una media italiana di 65,4. Segue il nord con 63,9 e il Mezzogiorno con 44,6 unità per milione di abitanti.
L'80,2% dei ricorsi ha interessato le banche, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti (21,6% del totale dei ricorsi) e mutui (16%).
Sono risultati significativi anche i ricorsi in materia di strumenti e servizi di pagamento (complessivamente il 21,2%) e di segnalazioni alla Centrale di allarme interbancaria e ai Sistemi di informazione creditizia (8,8%).
Il 34% delle procedure si sono concluse con una decisione di accoglimento in tutto o in parte delle ragioni del cliente-ricorrente, mentre nel 27% dei casi è cessata la materia del contendere, ovvero, non l'ABF non è giunto a decisione nel merito perchè, nel frattempo, cliente e intermediario sono giunti ad un accordo giudicato soddisfacente dal cliente.
Un fatto, quest'ultimo, che testimonia anche la capacità dell'Arbitro Bancario Finanziario di promuovere comportamenti cooperativi negli intermediari anche prima che il ricorso giunga a decisione. Il 31% dei ricorsi presentati per i quali è stata assunta una decisione è stato respinto, perché il Collegio ha ritenuto infondate o non adeguatamente provate le ragioni dei clienti mentre l'8% è stato giudicato irricevibile.
La relazione sottolinea anche come non si siano registrati casi di inadempimento, una volta che l'ABF ha assunto una decisione, confermando da un lato l'effetto dissuasivo della misura prevista in caso di inottemperanza (pubblicazione della notizia) e, dall'altro, la sostanziale condivisione da parte degli intermediari degli orientamenti assunti.
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