Nei giorni scorsi abbiamo visto che secondo il Forum ANIA – Consumatori il 94% lamenta difficoltà a sostenere spese impreviste, complice la congiuntura economica, il calo del reddito disponibile, il rialzo dell'inflazione e le problematiche connesse al mercato del lavoro. Del rapporto tra credito e famiglie si è occupata anche l'Abi, nella tre giorni “Credito al Credito” in cui si è fatto il punto sulla situazione economica globale dell'Italia e sulle ripercussioni che questa ha sull'equilibrio finanziario delle Banche e quindi anche sulla concessione di prestiti e mutui a famiglie. Il rischio, del perdurare di una tale situazione, è quello di un rialzo del costo del funding, con inevitabili impatti sui tassi dei prestiti e quindi sulla domanda di credito.
In proposito il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha sottolineato che l'attuale congiuntura economica di continua tensione per l'Italia, che non consente di effettuare previsioni affidabili sulle prospettive di crescita, impone la necessità di “trovare soluzioni più strutturate a favore delle famiglie italiane” . Soluzioni che le banche vorrebbero trovare in sinergia con consumatori e istituzioni affinché queste siano il più possibile sostenibili per la tutela dei mutuatari in difficoltà. Il rischio altrimenti è il dilagare di fenomeni criminali alternativi come quello dell'usura, che come abbiamo visto sta prendendo sempre più piede in Italia con il raddoppio del numero di strozzini in circolazione.
Nel convegno l'Abi ha poi ricordato le iniziative messe in campo dall'industria bancaria per cercare di favorire il pagamento delle rate dei prestiti e dei mutui e in generale per favorire l'accesso al credito. Tra queste il Piano Famiglie, avviato nel 2009, con istituzioni e associazioni dei consumatori e di categoria, con l'obiettivo di innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di mutui alle famiglie. L'iniziativa consiste nella sospensione delle rate del mutuo, che ha consentito fino ad oggi a 52 mila famiglie di poter sospendere per un anno il pagamento delle rate per un controvalore di 6,5 miliardi di debito residuo, assicurando circa 385 milioni di euro di liquidità. Purtroppo questa iniziativa è destinata a terminare salvo proroghe dell'ultimo minuto proprio alla fine di quest'anno, in uno dei periodi più neri per le famiglie dal punto di vista finanziario (così come per le banche del resto).
Infine l'Abi cita il Fondo Nuovi Nati che permette di ottenere un finanziamento per un ammontare massimo di 5mila euro a tassi pari alla metà di quelli offerti dal mercato. Iniziativa che ha avuto successo con oltre 20 mila finanziamenti erogati, per un controvalore di oltre 112 milioni di euro e che sarà prorogata, come abbiamo visto nel maxiemendamento, anche per il triennio 2011-2013.
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