Da Gennaio 2010 è entrata in vigore la
direttiva europea che obbliga i nuovi elettrodomestici immessi sul
mercato a rispettare certi parametri per il consumo in stand by.
Nello specifico i nuovi apparecchi non devono superare 1 Watt di
potenza assorbita in modalità stand-by o i 2 Watt, se la modalità
stand-by serve ad illuminare un display che da informazioni. Dal
2013, poi, questi limiti saranno ulteriormente abbassati, prevedendo
anche lo spegnimento completo dell'apparecchio non in uso dopo un
certo periodo di tempo.
In ogni caso la normativa, già in
vigore, a distanza di un anno viene ancora disattesa e ancora oggi
moltissimi elettrodomestici vengono venduti fuori norma. A rivelarlo
è Legambiente che riporta anche i dati di una recente ricerca
condotta dal Politecnico di Milano, nell'ambito del progetto Selina,
secondo cui su 6 mila prodotti elettronici in vendita nei diversi
paesi europei oltre il 30%, quindi circa un terzo, non rispetta
ancora le nuove norme per gli stand-by e il 18,5% in modalità
spento. Il consumo delle apparecchiature elettriche, spente o in
stand-by, nelle case di 1300 europei, è pari all'11% del consumo
totale. A conti fatti si tratta di circa 50-60 euro all'anno
buttati, per un consumo di 43 terawattora in tutta Europa, ovvero
pari allenergia prodotta da 8 grandi centrali termoelettriche,
oppure a quella consumata da due terzi delle case italiane. Se il
costo può sembrare a molti irrisorio, di sicuro di rilevante sono le
conseguenze ambientali di questo spreco inutile di energia.
Inoltre negli otto mesi di durata del
rilevamento del Politecnico, non si sono registrati significativi
miglioramenti dei prodotti in commercio. In concreto è migliorato
solo il 2,6% degli apparecchi per l'off mode, mentre si è
registrato addirittura un peggioramento dell'1,7% per gli apparecchi
in modalità stand-by.
Secondo l'indagine del Politecnico di
Milano gli elettrodomestici più energivori, in modalità stand-by o
spenta sono le le fotocopiatrici e le stampanti laser, i decoder
della nuova TV digitale (presenti
nel 51,9% delle famiglie secondo i dati Istat), i router, i
televisori (presenti nel 95,6% delle famiglie) e soprattutto i
videogiochi (presenti nel 21,5% delle famiglie) e le macchinette del
caffè. Questi prodotti insieme ai videoregistratori con hard disk,
agli stereo, ai lettori DVD, ai computer da tavolo, ai fornelli
elettrici, ai condizionatori, ai tostapane e ad alcuni modelli
caricabatterie di cellulari consumano in stand-by più 3 watt, ovvero
il triplo di quanto prevede la normativa.
Prodotti all'apparenza innocui come la
Playstion 3 o l'X-box, presentano, secondo il mensile dei consumatori
australiani Choise, consumi di corrente sia da spenti che da accesi
pressoché simili, arrivando a consumare 5 volte in più di un
frigorifero efficiente e circa il triplo rispetto a uno con le
peggiori prestazioni.
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