Il Ministero dellIstruzione,
dell'Università e della Ricerca con la circolare n 88 di recente
pubblicazione si è adeguato a quanto previsto dal decreto
legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sulle misure disciplinari
volute dal ministro Brunetta, in ambito scolastico. Tra le novità
figura la possibilità per i presidi degli istituti scolastici di
poter punire gli insegnanti.
Una novità decisamente
rilevante, dunque, per gli 800 mila insegnanti italiani (supplenti
compresi) così come per i 230 mila lavoratori Ata, visto che la
nuova circolare si appresta a rendere privi di rilevanza i consigli
di disciplina.
Questi consigli fino ad
ora, infatti erano obbligatori per prendere decisioni in merito ad
eventuali sanzioni da comminare al personale.
Secondo la nuova
normativa, i presidi avranno il potere di decidere in via del tutto
esclusiva le sanzioni ai docenti cosiddette di minore gravità.
Ovvero quelle superiori al semplice richiamo verbale ed inferiori
alla sospensione momentanea dal servizio con privazione della
retribuzione per oltre 10 giorni. Gli insegnanti ed il personale Ata
avranno la facoltà di difendersi, ma sarà comunque il preside a
decidere se archiviare il caso o procedere con la sanzione.
Nel caso di decisioni più
importanti, quali appunto la sospensione dal servizio con
interruzione della retribuzione superiore ai 10 giorni, la decisione
definitiva spetta invece agli uffici scolastici regionali. Al
dirigente scolastico rimane comunque la possibilità di sospendere il
docente nel caso in cui sussistano gravi ed urgenti motivi,
come nel caso di violazione dei diritti degli studenti. La
sospensione di un docente può essere comminata solo se preceduta
dallattivazione di un procedimento disciplinare o in caso di
pendenza di un procedimento penale.
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Dall'altra parte però tra i nuovi obblighi del preside vi è quello di intervenire solamente per reprimere le condotte antidoverose degli insegnanti, mentre non è di discussione, neppure indirettamente, l'autonomia della funzione docente".
Un punto, quest'ultimo, che ha catturato l'attenzione delle organizzazioni sindacali. Secondo la Flc-Cgil questa novità potrà comportare dei rischi di gestione unilaterale e la perdita di diritti dei lavoratori (docenti).
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